Torna in libreria, in una nuova edizione arricchita, "Espresso Made in Italy”, prima ed unica pubblicazione, realizzata dal collezionista Enrico Maltoni, a raccontare l’evoluzione della macchina da caffè espresso in Italia dagli inizi del XX secolo ai giorni nostri – Oltre 200 immagini e schede tecniche e tante pagine inedite, come la prima pubblicità del Gruppo Gaggia.
Il caffè espresso, una delle più popolari testimonianze in tutto il mondo dell’”Italian way of life”, una storia affascinante che a partire dal ‘900 si sviluppa nel Belpaese per più di mezzo secolo e che narra l’evoluzione del costume e della società italiana nei suoi anni più “ruggenti”.Una storia che può essere ripercorsa attraverso un’originale prospettiva, quella delle macchine da caffè espresso e della loro evoluzione, sfogliando le pagine di "Espresso made in Italy 1901 - 1962 " (Collezione Enrico Maltoni, 160 pagine, formato 21x28, 40 euro edizione italiana, 50 euro edizione per l’estero).
Dopo il successo della seconda edizione, venduta in migliaia di copie in tutto il mondo, il volume curato dal collezionista romagnolo Enrico Maltoni (in collaborazione con l'architetto-designer Giuseppe Fabris) esce ora con una terza edizione ancora più ricca (16 pagine in più) e dettagliata.
Unico esempio al mondo di pubblicazione che attraverso lo sviluppo tecnico, ma anche stilistico, delle macchine da bar racconta i sessant’anni più importanti del caffè espresso, il libro di Enrico Maltoni compie un vero e proprio viaggio a ritroso nel tempo, fino alla fatidica data del novembre 1901, che segna la nascita e il conseguente brevetto a Milano della "Bezzera", prima macchina da caffè espresso italiana.
Partendo da questa tappa fondamentale e sfogliando le pagine di "Espresso made in Italy 1901 - 1962 ", il lettore segue passo dopo passo lo sviluppo della macchina da bar, dai primi esemplari, vere e proprie sculture metalliche in rame ed ottone ricche di decori di varia foggia e di ispirazione tra il Liberty e il Deco, alle macchine che segnano, negli anni ’50, il “matrimonio” tra design e produzione industriale e portano la firma di nomi celebri quali Giò Ponti, Bruno Munari, Enzo Mari, Achille e Piergiacomo Castiglioni e Marco Zanuso.