I primi oggetti per la preparazione del caffè, dai tostini a padella e a cilindro, ai mortai e macinini per la riduzione in polvere del chicco tostato, fecero la loro comparsa verso metà del XVII secolo. Furono quindi fabbricate le prime “caffettiere” costruite in rame e ottone finemente cesellati e decorati, con forme a tronco di cono, a bulbo o ad anfora panciuta. Dalla Turchia alla Siria, dalla Tunisia al Marocco il caffè si preparava utilizzando “Ibrik”, “Cezve”, “Dellel” o “Rakwa”.
In questo stesso periodo il caffè arrivò anche in Europa e la sua preparazione domestica ricalcava quella dei paesi d’origine; venivano utilizzate “Cuccume” e “Bricchi” in latta stagnata o più raffinati “Samovar” in rame, ottone, peltro o argento. Con il sistema della bollitura si otteneva una bevanda piuttosto densa e aspra che lasciava in bocca i residui dei fondi. Tali caratteristiche, insieme all’alto costo del prodotto, non entusiasmarono il “Vecchio Continente” e ciò non ne incentivò di certo il consumo e la diffusione.